Gucci Garden

Negli ultimi tre anni Gucci, marchio fiorentino leader nel settore della moda e del lusso, ha rappresentato senza dubbio il caso più eclatante di turnaround e di riposizionamento all’interno del settore – e non solo – attraverso un approccio inusuale, scelte coraggiose, non lineari e soprattutto a una velocità tipica delle start-up.

Grazie alla dirompente visione del nuovo Direttore Creativo Alessandro Michele, e all’impeccabile rinnovamento di tutti i punti di contatto tra il marchio e i clienti (tra il quali il nuovo store concept, le nuove vetrine, le nuove campagne pubblicitarie, il nuovo sito, il nuovo packaging), l’estetica di Gucci si è affermata fin dal primo anno del nuovo capitolo della storia del marchio.

Chiave del successo del turnaround è stata la capacità di affiancare ad un’estetica innovativa una rivoluzione organizzativa e manageriale di successo, guidata dal Presidente e Ceo Marco Bizzarri, basata sull’importanza di valori condivisi e di una solida e diffusa cultura aziendale, che poggi su una continua ricerca dell’innovazione, in tutte le attività e ad ogni livello, di prodotto e di processo; sulla responsabilizzazione delle persone, sui valori del rispetto, inclusione e integrità professionale, nonché su una sana propensione al rischio e alla valorizzazione di talenti.

Gucci ha chiuso il 2017 a 6,2 miliardi di vendite, in aumento del 45%, in un settore che gli esperti stimano in crescita del 6% circa.

Diretta conseguenza dell’eccitazione intorno al marchio è naturalmente anche la creazione di posti di lavoro, diretti ed indiretti, attraverso concreti investimenti nell’indotto e nella filiera, alla quale da sempre il marchio è legato virtuosamente a doppio filo. Ambasciatore del Made in Italy di qualità e di successo nel mondo, Gucci combina efficacemente la propria rinomata artigianalità con una forte tensione all’innovazione, nel rispetto assoluto del territorio quale patrimonio di conoscenze unico, in una logica di sostenibilità economica e sociale.

Oggi l’obiettivo di Gucci è confermare la leadership mondiale nel settore della moda, basata su un’organizzazione agile e moderna, che faccia dell’intraprendenza e della propensione al rischio il suo mantra, delegando e responsabilizzando le persone, a ogni livello, con l’obiettivo di diventare il modello organizzativo di riferimento nel settore.

Gucci Garden

Il 9 Gennaio, Gucci ha inaugurato il Gucci Garden all’interno dell’antico Palazzo della Mercanzia a Firenze. Progettato dal Direttore Creativo di Gucci Alessandro Michele, il Gucci Garden è pensato per esplorare l’eclettismo che caratterizza le creazioni della Maison. Grazie alla selezione di una vasta gamma di articoli tratti dalle collezioni della griffe che risalgono alle sue origini fiorentine nel 1921, affiancati ad oggetti recenti, memorabilia, ephemera e arte contemporanea, Gucci Garden non è soltanto la celebrazione di un ricco archivio storico, ma un’esperienza dinamica e interattiva.

Il nome Gucci Garden è stato scelto non solo perché l’estetica della Maison include, in maniera fantasiosa, richiami al mondo naturale di piante, fiori e animali, ma anche per il suo significato metaforico. Dice Alessandro Michele: «Il giardino è reale, ma appartiene soprattutto alla sfera dell’immaginario, popolato com’è di piante e animali; come il serpente, che si insinua dappertutto e che, in un certo senso, simbolizza un perpetuo inizio e un perpetuo ritorno».

Nel 2011 il Gucci Museo aprì i battenti in questo storico palazzo fiorentino, che risale al 1337 ed è situato fra la famosa Piazza della Signoria, sede della Galleria degli Uffizi, e la Piazza di S. Firenze. Ora Gucci riprende il concetto del museo convenzionale e lo reinventa come spazio vivente, collaborativo e creativo, dove esprimere l’estetica in perenne evoluzione e la filosofia della Maison.

Invece di limitarsi ad esporre una collezione permanente di pezzi storici, il Gucci Garden racconta la storia della Maison grazie all’incontro fra passato e presente. Abbigliamento, accessori, installazioni video, elaborazioni grafiche, documenti e manufatti sono in mostra nella Gucci Garden Galleria.

Alessandro Michele ha chiesto a Maria Luisa Frisa, critico e fashion curator, direttore del Corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali all’Università Iuav di Venezia, di lavorare insieme a lui all’organizzazione della nuova Gucci Garden Galleria, che occupa il primo e secondo piano del palazzo.

Nello spirito di collaborazione creativa incarnato dal Gucci Garden, lo chef Massimo Bottura è stato invitato ad aprire un piccolo ristorante al piano terra, la Gucci Osteria.  Per il Gucci Garden, lo chef ha creato un menù originale ispirato dai suoi viaggi ma basato sulla gastronomia italiana.

Il piano terra del Gucci Garden è occupato dal ristorante e da uno spazio di vendita diviso in due grandi stanze.

Qui è possibile trovare articoli disegnati esclusivamente per il Gucci Garden, non venduti in altri negozio Gucci.

Un omaggio alla città di Firenze in tutto e per tutto, il Gucci Garden esprime la passione per il lavoro manuale e l’artigianato che rievoca le origini mercantili del palazzo e la storia di eccellenza artigiana della Maison.

La metà del prezzo d’ingresso alla Galleria Gucci Garden, fissato a €8, viene devoluto a progetti di restauro a Firenze.

Over the last three years, Gucci, the leading fashion and luxury Florentine brand, has achieved a wildly successful turnaround and repositioned itself within the industry. It has done so with an unusual approach and bold, often unexpected, choices, at a quick-moving pace, typical of startups.

Thanks to the groundbreaking vision of the brand’s new Creative Director Alessandro Michele and his impeccable revolution through innovative collections and completely revamped customer touchpoints (new store concept, window displays, advertising campaigns, website, packaging and more), Gucci’s modern aesthetic has firmly established itself since 2015, first year of the brand’s new chapter.

One of the keys of success to this turnaround was the ability to combine a wholly new aesthetic with an equally out-of-the-box organizational and managerial revolution led by President and CEO Marco Bizzarri. His approach was based on shared values and a well-established corporate culture implemented across the company, including innovation in all areas and at all levels, a push towards empowerment, inclusion, respect and professional integrity and thoughtful risk-taking.
Gucci closed 2017 with 6.2 billion in revenues, up 45%, in an industry that experts estimate growing at a rate of 6%.

As excitement builds around the brand, jobs are being created representing both internal positions as well as within the supply chain. Indeed, Gucci serves as an ambassador for Italian craftsmanship, quality and success in the world. It pairs meticulous workmanship with innovation, putting positive environmental and social impact at the very heart of the brand.

Looking to the future, Gucci will continue to lead the fashion industry, running its agile and modern organization with an entrepreneurial spirit and a healthy risk-taking attitude, empowering people at all levels.

Gucci Garden

On January 9th, Gucci opened the Gucci Garden in the ancient Palazzo della Mercanzia in Florence. Designed by Gucci Creative Director Alessandro Michele, the Gucci Garden is dedicated to an exploration of the eclectic creativity that lies at the very heart of the House. Through curating a wide range of pieces from collections dating back to the House’s Florentine origins in 1921 and marrying these with recent work, memorabilia, ephemera and contemporary art, Gucci Garden is not only a celebration of a rich archive, but a lively, interactive experience.

The name Gucci Garden has been chosen not simply because the House aesthetic imaginatively incorporates references to the natural world of plants, flowers and animals, but also because of its metaphorical meaning. Alessandro Michele says, ‘The garden is real, but it belongs above all to the mind, populated with plants and animals: like the snake, which slips in everywhere, and in a sense, symbolises a perpetual beginning and a perpetual return.’

In 2011, the Gucci Museo opened in this historic Florentine palazzo, which dates back to 1337 and sits between the famous Piazza della Signoria, home of the Uffizi Gallery, and Piazza di San Firenze. Now Gucci has taken the concept of the conventional museum and reimagined it as a living, collaborative and creative space in which to express the evolving aesthetic and philosophy of the House.

Therefore, instead of simply displaying a permanent collection of historic pieces, the Gucci Garden tells the story of the House by colliding past with present. Clothing, accessories, video installations, artworks, documents and artefacts are displayed over the two floors of the Gucci Garden Galleria. Alessandro Michele charged curator and critic Maria Luisa Frisa, head of the BA degree course in Fashion Design and Multimedia Arts at Iuav University in Venice, to work with him to organise the Gucci Garden Galleria, which occupy the first and second floors of the palazzo.

In keeping with the spirit of creative collaboration that Gucci Garden embraces, chef Massimo Bottura was invited to open an intimate restaurant on the ground floor, the Gucci Osteria. For Gucci Garden, he has created an entirely new menu that takes influences from his travels and applies these to Italian cuisine.

The ground floor of Gucci Garden is given over to the restaurant and a bazaar-like retail space organised across two large rooms. Here products exclusively designed for the Gucci Garden and not on sale in any other Gucci stores are available.

An homage to the city of Florence, throughout, the Gucci Garden expresses a love of hand-work and craftsmanship that echoes the palazzo’s mercantile origins and the House’s history of artisan workmanship. Half of the 8-euro ticket price for the Gucci Garden Galleria will be donated to support restoration projects in the city of Florence.