Il Museo della Moda e del Costume, è stato fondato Kirsten Aschengreen Piacenti nel 1983 con il nome Galleria del Costume, e costituisce il primo museo statale in Italia dedicato alla storia della moda e del costume.
Il patrimonio del museo è in gran parte frutto di donazioni ed è costituito da circa 8000 opere che comprendono abiti e accessori di moda databili tra il XVIII e il XXI secolo, costumi teatrali, ed ancora figurini e bozzetti per costumi e tessuti, gioielli e bijoux ed infine, fanno parte del patrimonio del museo anche fondi archivistici cartacei, inerenti il costume e la moda. Grande rilevanza riveste il nucleo degli abiti funebri cinquecenteschi restaurati di Cosimo I de’ Medici, Eleonora di Toledo e del figlio don Garzia, gli unici che godono del privilegio di essere collocati stabilmente all’interno di vetrine appositamente costruite, in due sale a loro dedicate. L’allestimento del museo viene periodicamente cambiato ed i capi vengono sostituiti con altri estratti dal deposito.
All’apertura del museo, in considerazione della ancora limitata conoscenza della storia della moda e del costume, si optò per una esposizione che seguiva criteri didattici, cioè una selezione in ordine cronologico che aiutasse alla “lettura” degli abiti, documento storico delle differenti fogge e stili che mutano col passare tempo. Dal 1996 con la mostra Abiti in festa. L’ornamento e la sartoria italiana il museo cambiò il criterio espositivo non più cronologico ma a tema, e contemporaneamente le esposizioni si proiettarono sempre di più verso la moda contemporanea, sotto la direzione di Carlo Sisi e dal 2006 di Caterina Chiarelli. Nel 2013, in occasione dei trenta anni della Galleria, fu inaugurata la mostra Donne protagoniste del Novecento un percorso attraverso i guardaroba e le creazioni di donne “speciali” del XX secolo.
Nel 2016 il nome Galleria del costume è diventato, con la direzione generale di Eike Schmidt Museo della moda e del costume; nel 2017 ha avuto luogo, in collaborazione con Pitti Immagine, la mostra Il Museo dell’Effimero curata da Olivier Saillard, esponendo sia opere del nostro Museo, sia del Palais Galliera.
La nuova selezione, Tracce: dialoghi ad arte nel museo della moda e del costume curata da Caterina Chiarelli, Simonella Condemi (Galleria d’arte moderna) e Tommaso Lagattolla, nella quale l’arte dialoga attraverso rimandi formali fatti di segni, simboli e materia che si riflettono nelle pitture, nelle sculture, così come negli abiti.
La Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti
Il Museo della Moda e del Costume è situato nella Palazzina della Meridiana, estensione dell’ala meridionale di Palazzo Pitti, che prende il nome dallo strumento astronomico realizzato da Vincenzo Viviani nel 1699 nel vestibolo dell’allora appartamento del Gran Principe Ferdinando de’ Medici.
All’edificio, iniziato sotto Pietro Leopoldo di Lorena nel 1776 dall’architetto Gasparo Maria Paoletti e completato nel 1830 da Pasquale Poccianti, per volontà di Leopoldo II di Lorena, era stata conferita una destinazione privata; tutte le dinastie che si sono succedute, dai Lorena ai Savoia, passando attraverso la reggenza di Maria Luisa Borbone di Parma e il breve regno di Elisa Bacioccchi, hanno lasciato la loro impronta nell’arredo e nell’apparato decorativo delle pitture murali.
Gli interventi più significativi, che interessano soprattutto le pitture murali, sono da ascrivere alla committenza di Leopoldo II di Lorena e successivamente ai Savoia, nel momento in cui fu deciso il trasferimento della capitale d’Italia a Firenze (1860).
Il Museo, fondato nel 1983 con il nome di Galleria del Costume, occupa le sale storiche della Palazzina, con l’esposizione di costumi e accessori dal XVIII al XXI secolo facenti parte del suo patrimonio e in gran parte frutto di donazioni.
La sede del museo con i suoi annessi è dislocata sui tre livelli della Palazzina: al piano seminterrato è situato il deposito, da poco ampliato; il piano nobile con i soffitti figurati, ospita le sale espositive, mentre all’ultimo piano, nella ex cucina e in ambienti di servizio adiacenti, sono dislocati il Laboratorio di restauro tessili, il quale si occupa tramite restauratori esperti,della manutenzione, e del restauro di abiti e accessori, nonché della complessa vestizione dei manichini. Gli uffici e la biblioteca specialistica, infine, si trovano al livello del museo.