Antonio Marras

Antonio Marras è nato ad Alghero, in Sardegna. L’isola ha sempre influenzato profondamente la sua estetica. Il suo debutto nella moda è il risultato di una fortunata opportunità. Nel 1987 una casa di moda a Roma gli chiede di disegnare una collezione prêt-à-porter. L’invito è dovuto al suo doppio bagaglio di abilità: culturale – Marras si è sempre dedicato a ogni forma di espressione artistica / creativa – e tecnica, grazie alla sua attività famigliare.

Questa combinazione gli ha fornito solide basi per costruire la sua prima collezione omonima. Nel 1996 gli viene chiesto di presentare un show di alta moda a Roma. Gli elementi chiave del suo stile sono già chiari: l’attenzione alle tecniche artigianali; Sardegna come fonte di ispirazione che non è mai ridotta al kitsch folkloristico. Il mix con le arti, la musica, la danza, il teatro e il cinema: la moda come un collegamento con altre lingue, un nuovo alfabeto per la comunicazione.

Ha debuttato con il suo prêt-à-porter nel marzo 1999 a Milano. La collezione ha tutti gli elementi della sua poetica.

Nel 2003 LVMH lo invita ad essere il direttore artistico della casa di moda Kenzo, che sarà compagna di viaggio di Antonio per otto anni, fino al 2011. Nello stesso anno Marras è attivo in diversi progetti artistici in collaborazione con molti artisti come Maria Lai, Carol Rama, Claudia Losi.

Nel maggio 2007 è stata lanciata la linea contemporanea I’M Isola Marras, una collezione più accessibile caratterizzata dagli stessi codici mondiali di Marras.

Nel gennaio 2014 la linea Menswear ha debuttato nuovamente con la collezione FW 14-15. Allo scopo di rafforzare ulteriormente il nucleo del mondo di Marras, entrambe le collezioni sono esposte nello showroom di Circolo Marras a Milano, sede generale del progettista sardo.

Dal 2009 al 2015 Marras ha presentato molte mostre d’arte e nel 2013 gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Nel 2016 la Triennale di Milano celebra Antonio Marras con un’importante esposizione retrospettiva: Nulla dies sine linea.

Circolo Marras

Il Circolo Marras è un’ex officina elettromeccanica all’interno di un condominio degli anni trenta.

Dall’esterno, come molti spazi a Milano, non lascia trapelare niente. Un normale e banale portone all’ingresso e solo dopo aver percorso un largo corridoio si entra, attraverso una vecchia porta a vetri, in un cortile pieno di verde e fiori, sempre diversi a seconda delle stagioni, completamente inaspettato: qui si apre lo spazio espositivo Nonostante Marras; poi, giù per le scale, dopo aver incontrato un ulivo, si accede allo showroom.

Lo spazio è stato inaugurato nel 2004 dopo un anno di ristrutturazione accurata nei dettagli. Si è scelto di intervenire mantenendo il più possibile le caratteristiche originarie dello spazio industriale pur rendendolo funzionale all’utilizzo come showroom. Sono stati mantenuti i serramenti e la pavimentazione originari. E’ stata ricavata una cucina poi arredata con un grande tavolo vintage di legno acquistato ad Amsterdam che contrasta con il pavimento a scacchi bianco e nero e il lampadario a cristalli. Il bagno è decorato da un mosaico con una poesia e un disegno di Efisio Marras quando era bambino.

Tutto lo spazio è stato concepito come una casa, un grande loft che rispettasse le regole dell’ospitalità. Un posto, quindi, che rappresenta l’idea di vita, di rifugio, di arte, di lavoro, di comunicare, abitare di Antonio Marras. Muoversi in un luogo che è un nido, una piccola isola nel distratto frastuono del mondo, un approdo prezioso nel quale fermarsi, ricaricarsi di nuove energie. Uno spazio che cambia continuamente grazie agli allestimenti sempre diversi.

Ogni tanto prende forma un allestimento diverso e stupisce ogni volta di più perché sembra realizzare un disegno preordinato, come un’opera aperta, in progress. Si tratta di uno spazio polifunzionale che vive tutto l’anno con iniziative sempre diverse. Luogo non esclusivamente legato all’esposizione e alla vendita, ma luogo in cui si sta bene, riservato e aperto, accogliente, “ospitante” nel senso che questa parola aveva nell’antica Grecia, in Sardegna, nel Mediterraneo, dove lo straniero, l’ospite, era sacro ed era considerato un delitto violare le leggi dell’ospitalità.

In occasione dell’iniziativa APRITIMODA lo showroom Antonio Marras ha deciso di aprire le porte ai visitatori offrendo anche una grande sorpresa. 

Ci sarà un vero e proprio shooting di moda con  una postazione hair e make-up  di professionisti e poi il click di Efisio Marras e lo styling di Patrizia Sardo Marras ovviamente total look MARRAS . Chi lo desidererà potrà scegliere di provare l’ emozione di un set backstage proprio come in preparazione sfilata prenotando la section.

Antonio Marras was born in Alghero, Sardinia. The island has always deeply influenced his aesthetic. His fashion debut is the result of a lucky chance. In 1987 a fashion house in Rome asks him to design a prêt-à-porter collection. Their invitation is due to his dual baggage of skills: cultural –Marras has always involved himself in every form of artistic/creative expression – and technical, thanks to his family’s business.

This combination has provided him with solid foundations to build his first, eponymous collection on. In 1996 he is asked to present an haute couture show in Rome. The key elements of his style are already clear to see: the focus on craft techniques; Sardinia as a source of inspiration that is never reduced to folkloristic kitsch. The mix with arts, music, dance, theatre and cinema: fashion as a link with other languages, a brand new alphabet for communication.

He debuts with his prêt-à-porter in March 1999 in Milan. The collection has all the elements of his poetics.

In 2003 LVMH invites him to be the artistic director of the Kenzo fashion house, which will be Antonio’s travel companion for eight years, until 2011. In the same year Marras is active in several art projects in collaboration with many artists such as Maria Lai, Carol Rama, Claudia Losi.

In May 2007 The contemporary line I’M ISOLA MARRAS is launched, a more accessible collection characterized by the same Marras’ world codes. In January 2014 the Menswear line has re-debutes with the FW 14-15 collection. To the purpose of further strengthen the core of the Marras world, both collections are displayed at Circolo Marras showroom in Milan, the Sardinian designer’s general headquarters.

From 2009 to 2015 Marras presented many art exhibitions and in 2013 he was bestowed the Laurea Honoris Causa in Visual Arts by the Accademia di Belle Arti di Brera in Milan. In 2016 Triennale in Milan celebrates Antonio Marras by an important retrospective exhibition: Nulla dies sine linea.

Circolo Marras

The Circolo Marras is an ex-electromechanical workshop within an apartment building of the 1930s.

From the outside, like many spaces in Milan, it does not let anything leak out. A normal and common door at the entrance and you enter, only after a large corridor and through an old glass door, in a courtyard full of green and flowers, always different depending on seasons, that is completely unexpected.

First you see NonostanteMarras, the exhibition space and then, down the stairs, after encountering an olive tree, you enter the showroom.

The space was inaugurated in 2004 after a year of careful and punctual renovation. They choose to intervene while keeping the original features of industrial space as functional as possible, while making it functional to use as a showroom.

Original glazing and flooring have been maintained. A kitchen was then furnished with a large vintage wooden table purchased in Amsterdam that contrasts with the white and black checkered floor and crystal chandelier. In the bathroom there is a mosaic with poetry and a drawing by Efisio Marras of when he was a child.

The whole space was conceived as a home, a great loft that respected the hospitality rules. It’s a place, therefore, which represents the idea of living, shelter, art, work, communicating by Antonio Marras.

Moving into a location that is a nest, a small island in the distracted whir of the world, a precious haven where stop and recharge of new energies. A space that changes constantly thanks to the ever-changing set-ups.

Occasionally takes on a different set-up and astonishes each and every time because it seems to realize a preordained outline, such as an open work, in progress. It is a multifunctional space that lives all year round with always different initiatives. It’s not exclusively related to exhibitions and sales, but a place where you feel good, it’s reserved and open at the same time, welcoming, “host” in the meaning which this word had in ancient Greece, in Sardinia and in the Mediterranean, for whom the foreigner, the guest was sacred and it was considered a crime to violate the laws of hospitality.