Gianfranco Ferré ha elaborato durante tutta la sua carriera uno stile e un gusto unici; laureatosi al Politecnico di Milano in Architettura, è stato sempre riconosciuto con l’appellativo di “architetto della moda”. Come Krizia, Moschino, Missoni e Armani, elaborò uno stile molto riconoscibile, essenziale e ricercato nello stesso tempo, affine ai concetti del design e alla progettazione industriale, tanto da poter parlare forse di “scuola milanese” della moda italiana.
Ferré da bravo architetto lavora con la materia, in questo caso tessile, dall’attenzione ai materiali hanno origine le sue intuizioni come le camicie bianche che trasforma da oggetto base del guardaroba maschile a strumento della seduzione femminile, non sconfinando mai nella volgarità ma donando a esse una tale leggiadria che, seppur “architettonicamente” studiate e realizzate, sembrano fluttuare come vele.
Forte fu la sua relazione con gli artigiani lombardi, e non solo, per la realizzazione di accessori, gioielli-bijoux, passamanerie per impreziosire e sottolineare la sua personale idea di moda. Fu anche il direttore artistico della Christian Dior, succedendo nel 1989 a Marc Bohan, e ritornerà in Italia dopo otto anni per occuparsi solo ed esclusivamente della sua azienda.
Tutto questo oggi è catalogato, conservato e fruibile dalla collettività presso la Fondazione Gianfranco Ferré, costituita nel 2008, aperta con lo scopo principale di conservare, ordinare e mettere a disposizione del pubblico – in primo luogo sotto forma di archivio virtuale – tutto ciò che documenta l’attività creativa dello stilista. A ciò si affianca l’obiettivo di promuovere e svolgere iniziative che abbiano attinenza con la filosofia di Gianfranco Ferré, con la sua cultura progettuale, con la sua concezione della moda e dell’estetica.
Allo stato attuale, il data base, in fase costante di aggiornamento ed arricchimento, contiene oltre 80.000 documenti, organizzati secondo una struttura allo stesso tempo lineare ed articolata capillarmente, sulla base di criteri tematici e cronologici.
La realizzazione di un archivio virtuale con queste caratteristiche offre ad un pubblico eterogeneo la possibilità di conoscere in modo diretto il lavoro svolto da Gianfranco Ferré. Ne possono essere interessati professionisti e studiosi, chi si occupa di moda contemporanea, chi lavora sul prodotto italiano degli ultimi trent’anni, studenti che si stanno formando per un futuro nella moda e studenti che si occupano di design.
La relazione tra Milano e la Fondazione Gianfranco Ferré è molto stretta: Gianfranco Ferré ha studiato e sempre lavorato a Milano (anche durante la collaborazione con Christian Dior a Parigi) ed è in questa città che ha trovato il luogo e gli stimoli per la sua professione. Milano è uno dei centri internazionali della moda e la Fondazione Ferré, con il suo archivio offre alla città la possibilità di disporre di un luogo in cui poter approfondire dei temi che hanno a che fare con le diverse attività professionali, con i mutamenti culturali che interagiscono con la moda, lo stile e l’immagine.
Infine, la Fondazione contemporaneamente mette il suo patrimonio e la sua attività a disposizione delle Istituzioni che in città svolgono formazione nel settore della Moda: dalle Università che hanno istituito corsi di laurea e master (Politecnico, Cattolica, Bocconi e IULM) ad altre strutture (IED e Domus Academy), senza dimenticare gli istituti tecnici statali e i corsi professionali organizzati da Provincia e Regione.
Tortona 37
Zona Tortona era un tempo il distretto industriale più vicino al centro città e ospitava laboratori e grandi officine siderurgiche e meccaniche.
Oggi è un quartiere che ha molto mutato natura, rinnovando gli spazi esistenti, ma conservando le lunghe fascinose prospettive delle periferie milanesi del primo Novecento.
Zona Tortona è ora la cittadella della creatività, frequentata da un pubblico internazionale e animata tutto l’anno da iniziative, esposizioni, eventi che rappresentano enorme potenziale di relazioni ed esperienze professionali.
Il progetto Tortona 37 di Matteo Thun & Partners si inserisce nel processo salutare di riuso del territorio e lo rafforza con un’architettura a basso impatto ambientale. È un intervento edilizio che bonifica un’area ex industriale di 28.500 mq e la restituisce la città, adottando tecnologie avanzate di efficienza energetica.
Tortona 37 è un complesso architettonico mixeduse, composto da cinque edifici disposti a corte su un ampio giardino dal cuore alberato. Ogni edificio, a pianta rettangolare, si sviluppa su sei livelli permettendo la doppia esposizione a tutte le sue unità immobiliari. Queste sono costituite da unità volumetriche a doppia altezza che generano open space con interpiano interno della grande versatilità funzionale.
In facciata, un reticolo bianco aggettante, intervallato da grandi bow-window, incornicia le ampie vetrate dell’intero complesso e collega tra loro i vari edifici che, in copertura, culminano con terrazze panoramiche.